Lo Studio Legale Bona presta consulenza ed assistenza legale nell'interesse di aziende, istituti di credito, amministrazioni di condominio e privati, presenti a Modena e sul tutto il territorio nazionale.
Lo Studio, al fine di ridurre i tempi e limitare i costi per i propri clienti, valuta singolarmente ogni singolo caso in materia di Recupero del Credito e tenta, qualora possibile, di risolvere bonariamente la questione.
La prima indagine sarà rivolta ad individuare i diversi tipi di crediti (ad esempio, crediti finanziari quali prestiti, mutui e finanziamenti o crediti commerciali derivanti dalla fornitura di merci, erogazione di servizi o altre utilità).
Analizzato il credito, lo Studio Legale Bona verificherà la situazione patrimoniale del debitore mediante indagini investigative su eventuali conti correnti, sulla capienza di questi, su proprietà immobiliari, nonché mobiliari su pensioni presso l'Inps o altre Casse previdenziali private.
Successivamente, verranno intraprese le azioni utili ad un recupero del credito in tempi rapidi. Si provvederà, in tal senso, a trasmettere una formale lettera di messa in mora, nella quale verrà richiesto di adempiere entro e non oltre un breve termine al saldo del debito. Se questa opportunità non verrà presa in seria considerazione dal debitore, si abbandonerà la fase stragiudiziale, promuovendosi in tal modo le azioni giudiziarie davanti al Giudice competente per ottenere una sentenza di condanna. Sentenza a cui seguirà eventuale fase esecutiva con pignoramenti mobiliari, immobiliari e con l'assegnazione delle somme.
CREDITO FONDATO SU FATTURA
Capita spesso ad un imprenditore o ad un professionista di imbattersi in un cliente insolvente e di trovarsi nella situazione spiacevole di dover recuperare diverse fatture non pagate.
Per recuperare il credito dovuto si può provare, almeno inizialmente, la strada stragiudiziale, consistente in solleciti di pagamento, diffide e tentativi di conciliazione.
Se tale tentativo dovesse risultare vano, allora si può adire il Giudice, al fine di ottenere l'emissione di un decreto ingiuntivo, vale a dire di provvedimento con il quale viene ordinato al debitore di pagare la somma dovuta al creditore entro un determinato periodo di tempo.
È importante sottolineare, che, nei casi di fatture non pagate, la loro semplice emissione non è un elemento sufficiente per dimostrare l'esistenza del credito, che, sempre e comunque, deve essere:
Vediamo, dunque, come procedere per ottenere il pagamento delle fatture non saldate.
Dapprima è cosa buona per il creditore sollecitare in modo amichevole il pagamento delle fatture non pagate.
In un'ottica futura, si consiglia di trasmettere i solleciti per iscritto, mediante un messaggio di posta elettronica certificata oppure con l'invio di una raccomandata con avviso di ricevimento. In tale maniera, si dimostrerà che il debitore ha ricevuto il sollecito, ma ignorando coscientemente l'invito al pagamento.
La lettera di sollecito deve essere necessariamente prevedere:
Se a seguito dell'invio del sollecito di pagamento il debitore non dovesse pagare, è consigliabile affidarsi ad un Avvocato esperto nel recupero del credito, al fine di tentare l'adempimento spontaneo del debitore mediante un'ulteriore azione stragiudiziale, trasmettendosi in tal caso una formale diffida ad adempiere, contenente la relativa costituzione in mora del debitore insolvente. Questa lettera formale prevederà:
La diffida ad adempiere, in sostanza, ha la funzione rendere noto al debitore che, dal momento in cui riceve detta diffida, avrà un tempo prestabilito, di solito giorni 10, per provvedere al pagamento delle fatture non pagate.
Allo scadere di questo termine, verranno promosse le procedure ritenute opportune per ottenere il credito in sede giudiziale.
IL DECRETO INGIUNTIVO PER LE FATTURE NON PAGATE
La legge (art. 633 c.p.c. ss) consente al creditore, in possesso di fatture non pagate, di rivolgersi al Giudice di Pace o al Tribunale per ottenere un decreto ingiuntivo, recuperando così il credito dovuto.
Dalla notifica del decreto ingiuntivo, viene concesso al debitore il termine di 40 giorni per adempiere alla richiesta di pagamento oppure per promuovere opposizione, salvo che alternativamente sia accordata la provvisoria esecutorietà in caso che il debito sia stato espressamente riconosciuto dal debitore.
Nel caso in cui il debitore dovesse presentare opposizione, il Tribunale sarà tenuto ad accertare la reale esistenza del debito e valutare le prove fornite dall'opponente.